domenica 6 gennaio 2008

La "famiglia naturale" di Ruini e di Ratzinger

Pensavamo che il cardinal Ruini si fosse ritirato a vita privata, invece pare ancora combattivo e arzillo. Subito si è affrettato ad appoggiare la proposta di Bondi di Forza Italia di "rivedere" in senso ristrettivo la Legge 194 sull'aborto.
E' normale che l'ultraconservatore Ruini ritorni volentieri a snocciolare le sue argomentazioni su una eventuale revisione della legge, ma è quantomeno imbarazzante per un ex dirigente del PCI come Bondi, resuscitare posizioni oltranziste. Sorvoliamo sull'idea che possono avere della vita e della famiglia ecclesiastici cattolici, che per definizione dovrebbero essere celibi, e avrebbero fatto voto di castità. Lo stesso papa Luciani, infatti diceva di non sentirsi adatto a giudicare la vita di coppia essendo celibe e senza figli. Andiamo invece ad analizzare le richieste del quasi ottuagenario prelato. Egli dichiara, assieme al buon Bondi, che la legge deve ampliare i margini di obiezione di coscienza dei medici cattolici e restringere le possibilità effettive di aborto.
Ma qualcuno è mai stato in un consultorio per assistere una figlia, un'amica, la moglie per interrompere, nei limiti consentiti dalla legge, una gravidanza? Quasi mai ci si trova subito di fronte al ginecologo, ma ad un operatore che in genere ha poco chiara l'applicazione della legge e che di solito, seppur non espressamente obiettore umilia la donna come se fosse una prostituta, un' inetta, una che non è capace di controllare il suo corpo e le sue pulsioni, e la poveretta si trova già in una condizione di inferiorità psicologica che non le consente di sentirsi a proprio agio in un momento, quello dell'aborto, drammaticamente traumatico. Superato questo scoglio, ecco il ginecologo che rincara la dose di umiliazioni aggiungendo i sensi di colpa di origine devozionale e religiosa, per cui la donna, il più delle volte minorenne, affronta un dramma fisico e psicologico di portata immane. Anche per questo, credo che la legge sia sufficientemente "equilibrata" nel contemplare i diversi interventi da operare e le cosidette questioni di coscienza assolutamente da rispettare e per questo, il ministro della salute non pensa neppure lontanamente di modificare la legge. Ma abbiamo ancora una volta assistito ad un'ingerenza indebita delle autorità ecclesiastiche nella gestione dello stato e delle leggi che devono tutelare tutti i cittadini e che solo nello stato confessionali sono ispirate ai libri sacri. Siamo ancora una volta di fronte ad una violazione del Concordato, e c'è materia sufficiente perchè il Governo avrebbe dovuto protestare con la Santa Sede e non l'ha fatto, ma non ci meraviglia più di tanto, visto che i diritti fondamentali delle donne e degli uomini sono da questo definiti "argomenti eticamente sensibili".
Ma probabilmente questa sortita di "Eminens" Ruini è una specie di azione ricognitiva per riscaldare i muscoli su un'altra questione che si prepara a gestire, le unioni di fatto. Anche il papa ha discusso di "argomenti eticamente sensibili". Si è perfino collegato con la Spagna dove il clero e i cattolici hanno indetto una manifestazione contro il governo socialista, che, a loro avviso, con le nuove leggi sul diritto di famiglia,sulle unioni di fatto anche tra omosessuali, starebbe calpestando i loro diritti. BenedettoXVI ha pure dichiarato in un'espressione iperbolica che chi è contro la "famiglia naturale" è contro la pace. Francamente il pontefice poteva studiarsi meglio la battuta, visto che non vediamo alcun nesso di causa effetto tra le due cose!
Ma cosa intende il papa con l'espressione "famiglia naturale"? Viene sponatneo di pensare, e forse anche Ratzinger, in buona fede l'ha fatto, alle unioni di gruppi di piante e animali in nuclei di individui uniti da rapporti di scambi reciproci di vantaggi. Ma questi nuclei non solo non sono duraturi nel tempo, ma formano legami di ordine opportunistico, nella maggiorparte dei casi per ottenere o dare protezione. Così per esempio un leone ed una leonessa si accoppiano(non si sposano prima) e poi prestano cure ai figli. Ma può capitare che la leonessa si accoppi con un altro maschio, subito dopo essersi accoppiato col padre dei cuccioli, senza che il primo maschio faccia scenate di gelosia, perchè considera disonore o offesa alla famiglia, l'accoppiamento della leonessa. Al massimo, il leone scaccia l'altro maschio, dopo una lotta furibonda, solo per questioni territoriali, cioè perchè l'altro maschio ha invaso il suo spazio. Per lo stesso principio, può capitare che animali più miti come le oche, per esempio, formino nuclei di due padri o due madri per collaborare e proteggere i figli meglio. Mentre per esempio, spesso abbiamo visto cani maschi sodomizzare loro simili e non solo per questioni di territorio... addirittura in natura ci sono pesci che cambiano sesso (inteso come genere) perchè è possibile che non si trovino femmine o maschi con cui accoppiarsi.
Allora da quale sostantivo "natura" deriva l'aggettivo "naturale" con il quale il pontefice ha connotato la "famiglia"? sarà la natura "umana" allora? E anche qui l'ex presidente del Sant'Ufficio sbaglia(cari cattolici vi ricordo che il papa è infallibile solo in fatto di fede e qui stiamo parlando chiaramente di grammatica, semiotica, scienza e filosofia, qui può sbagliare). Infatti per natura umana si intende tutto ciò che attiene alla physis (natura in greco) che comprende solo gli istinti, gli impulsi, le pulsioni . Cose che escludono la religione, e, a maggior ragione il matrimonio. Perfino Adamo ed Eva non hanno ufficializzato la loro unione davanti a Dio e la Bibbia infatti dichiara semplicemente che si "conobbero" carnalmente. Gli stessi patriarchi avevano più mogli, in realtà proprietà del marito perchè che era in uso il ripudio. Uso che il Vangelo ci riferisce appartenesse anche alla famiglia di Giuseppe, lo sposo di Maria che, aveva meditato appunto di ripudiare la Vergine.
Allora bisogna concludere molto più tristemente che Sua Santità ha detto "naturale" "natura secondo la concezione religiosa, che naturale, abbiamo visto, non è. Ma per calcolo politico, non poteva certo dire che chi è contro la famiglia così restrittivamente intesa dalla religione è contro la pace!

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