Una voce di dissenso di forte espressione civile è derivata ancora una volta delle donne italiane, che in migliaia i giorni scorsi hanno manifestato contro i vari revisionismi delle battaglie sui diritti civili come l'aborto. Due sono state le anime delle rivolte del Sessantotto, gli studenti e le donne e allora la speranza, visto la sparuta presenza di giovani alle manifestazioni, deve volgere l'attenzione ancora una volta a loro, affinchè si mettano a capo di una rivolta civile e culturale che tolga la mano inanellata dei vescovi dai corpi, dalle vite e dal sesso della gente libera di questo paese.
sabato 16 febbraio 2008
Aborto, a Napoli operazione repressiva della polizia
Una voce di dissenso di forte espressione civile è derivata ancora una volta delle donne italiane, che in migliaia i giorni scorsi hanno manifestato contro i vari revisionismi delle battaglie sui diritti civili come l'aborto. Due sono state le anime delle rivolte del Sessantotto, gli studenti e le donne e allora la speranza, visto la sparuta presenza di giovani alle manifestazioni, deve volgere l'attenzione ancora una volta a loro, affinchè si mettano a capo di una rivolta civile e culturale che tolga la mano inanellata dei vescovi dai corpi, dalle vite e dal sesso della gente libera di questo paese.
venerdì 1 febbraio 2008
Il presidente del Senato Marini è stato incaricato di formare un governo istituzionale per tentare di compiere almeno la riforma della legge elettorale. Berlusconi insiste a dire che bisogna votare subito con il "porcellum", la porcata di legge attuale e abbiamo abbondantemente spiegato il motivo nell'articolo precedente.
Veltroni si dice pronto a varare subito la grande coalizione che Berlusconi vorrebbe dopo le elezioni. Insomma si sta per manifestare un mostro politico-istituzionale dal forte sapore reazionario e di carattere postdemocristiano, un governo da molti chiamato Veltrusconi. Una pugnalata alle spalle degli elettori dell'uno e dell'altro schieramento. La divisione della torta con la scusa delle riforme. E' ridicolo il senso della coerenza sia dei boiari del pd e sia degli sgherri della destra neofascista e populista. Chiamano governicchio un tentativo nobile di salvaguardare la democrazia non sciogliendo le Camere con questa legge elettorale che fa scegliere ai partiti e non agli elettori i candidati, definita incostituzionale dalla Consulta e in attesa di essere abrogata da un referendum. Beh, se quello di Marini dovesse suonare alla strana coppia come governicchio, di certo il loro sarebbe un governaccio. Infatti Veltroni e il suo comapagno di merende, lo psiconano, ormai intendono la cosa pubblica una loro proprietà e spingono verso la grande coalizione per affossare definivamente la possibiltà dei cittadini di scegliere il modo col quale vogliono votare i loro rappresentanti o mandare a casa coloro che non li rappresentano più. Questa corporazione di potere è arrivata al termine della corsa e i tentativi di cui sopra gli ultimi colpi di coda di una bestia immonda, perciò più pericolosi.
Gli elettori devono riflettere su questo tentativo di restaurazione di un regime basato sul malcostume, la concussione, il voto di scambio e l'occupazione delle dirigenze politiche di ogni risorsa pubblica. Il nuovo del Pd che non si coglie neppure nel simbolo appositamente piatto e anonimo, molto pericolosamente simile a quello di Forza Italia, è un nuovo di facciata che si fonde e amalgama col nuovo rappresentato dal settantenne Cavaliere, sepolcri imbiancati che nascondono un putrido soffocante e velenoso. Il veleno poi deriva dai valori e dalle idee rinnegate del sindaco di Roma, dall'arroganza plebiscitaria e qualunquista di Berlusconi. Entrambi hanno stretto un legame di sangue con l'industria e le multinazionali, staccando definitivamente il legame con la base, il rispettivo elettorato. Ma la gente è più avveduta di quel che si crede e quando vedranno definitivamente tradito lo spirito delle primarie e della partecipazione popolare, forse finalmente scenderanno in strada coi forconi a difendere la loro volontà contro la barbarie di una classe politica da bar dello sport.