lunedì 28 gennaio 2008

Sono sempre gli stessi, invocano le marce su Roma!


Berlusconi, colto dai suoi soliti deliri, invoca la marcia su Roma se non si andrà alle urne. Per uno come lui, avventuriero della democrazia, lontano da ogni dialettica democratica, sono normali certe minacce. Speriamo vivamente che il Presidente Napolitano, come pare sia orientato, metta freno alle parole squadriste di Berlusconi, incaricando una personalità in grado di guidare un governo per le riforme, soprattutto per cancellare la ignominiosa, sordida legge elettorale attuale. Berlusconi e i suoi compagni di filibusta sono infoiati dalla voglia di rivincita e da quella di continuare l'opera di appropriamento di tutte le risorse del paese. Certo, con questa legge elettorale e grazie al bestiale individualismo italico, e allo spregio delle regole della gran parte dei suoi potenziali elettori: evasori fiscali, corruttori, corrotti e collusi, soubrettine e marchettari, il cavaliere nero farebbe man bassa di voti. In dieci anni di influenza diretta e indiretta sulla vita pubblica e privata dei cittadini di questa disgraziata repubblica, ha distrutto ogni residuo senso civico della gente italica, e i ladri sono diventati rapinatori, i disadattati criminali incalliti.
Speriamo che il governo per le riforme, tanto auspicato permetta la vittoria a ciò che c'è di nuovo e onesto nel panorama politico per spazzare via per sempre la macchia di fango sull'onore dello stato concretizzata da Berlusconi.

sabato 26 gennaio 2008

Caduto Prodi, il pericolo vero è ancora Berlusconi.


Prodi è caduto e ancora non sappiamo perchè, un motivo serio, si intende, non lo conosciamo, perchè possiamo dire che questo è il primo governo della storia della Repubblica caduto per questioni personali.
Prima di tutto Clemente Furioso: il Signore di Ceppaloni ha colpito ancora. Il suo clan, la sua famiglia, nel senso più esteso e deleterio del termine viene colpito da provvedimenti giudiziari e lui esige la solidarietà degli alleati. In parte gli era arrivato con la vergognosa, quasi unanime levata di scudi contro la magistratura. Ma era mancanta la mozione di fiducia, una sorta di genuflessione verso don Clemente, il feudatario della politica. Tanto il sovrano Berlusconi lo aspetta. Mastella, dunque e una masnada di voltagabbana, più qualche trasformista del partito democratico(nel senso che prima si onoravano a giusta ragione della tessera del PCI ora la ripudiano) ha mandato a casa Prodi, che da galantuomo qual è, ha affrontato mantenendo alto l'onore, il Parlamento sovrano.
Il futuro che ci attende è nero, perchè, seppure si riuscisse ad ottenere uno straccio di legge elettorale che ci possa assicurare una votazione serena ed equilibrata, a causa dello sciupio di consensi che il pd, e, bisogna dire l'Unione, hanno provocato, la partita è sbilanciata a favore del Cazzaro nero, l'omino di Arcore. Berlusconi e alleati si sono ricompattati e si preparano a fare man bassa delle leggi e del diritto a discapito della libertà e della democrazia di questo paese. Supportati ancora una volta da una minoranza numerosa(scusate l'ossimoro) di delinquenti che li voteranno, che daranno fiducia a chi istiga alla violazione, non solo delle regole democratiche, ma di tutte le regole del vivere civile. Qusta tribù di barbari arruffoni, affaristi, mafiosi, pidduisti scalpita per riprendersi l'Italia. Non dobbiamo permetterlo, Berlusconi è la metastasi putrescente di questa nazione, bisogna sconfiggerlo per poter permettere all'Italia, di rientrare nei cardini della normalità. Da questo momento, il compito di ogni cittadino democratico è quello di opporsi a questo progetto, a qualunque costo, nei limiti della legge, s'intende. Ma a Berlusconi deve essere impedito di nuocere oltre. Ha impiantato nei posti di comando i suoi uomini, ha fatto approvare solo leggi per favorire le sue aziende, ha divorato la finanza italiana, ha gestito l'economia con un fiscalista che usa i metodi dei commercialisti azzeccagarbugli per "aggiustare" la situazione a suo favore. Non c'è stato giorno del suo mefitico governo senza un attacco alle cariche dello stato. Il suo bersaglio preferito sono stati i magistrati, accusati di essere il braccio armato di una cospirazione politica contro di lui, di essere pazzi e inferiori per scegliere di fare un mestiere come quello. Non a caso, a Napoli, ha affermato che la prima legge che farà sarà contro le intercettazioni telefoniche. Certo, con le finanze in dissesto e un terzo della popolazione in miseria, i problemi più meritevoli d'attenzione devono essere sempre e soltanto i guai personali del capo dell'opposizione(ci auguriamo per sempre!!!).
Durante il suo governo i condoni sono stata l'unica politica fiscale che rassicurava e rassicura i frodatori del fisco come lui. Ha varato leggi sul patrimonio solo per favorire la sua famiglia. Ha, secondo lui, sanato lo sterminato conflitto d'interesse, alzandosi dal tavolo del consiglio dei ministri, ogni volta che si parlava delle sue tv. Ha distrutto l'immagine del paese con le sue esternazioni da osteria, con le sue corna nelle fotografie e offese a capi di governo e un parlamento sovrano internazionale, ha insolentito le conferenze internazionali con la sua presenza cabarettistica.
Si è alleato con le peggiori forze che un paese democratico possa presentare ai suoi elettori: i neofascisti di Fini, e la Lega di Bossi, e quest'infausto pastrocchio ha dato origine alla legge xenofoba Bossi Fini, che unica nel mondo, considera una violazione amministrativa alla stregua di un reato, così chi è senza permesso di soggiorno(tipo di illecito simile a chi non aggiorna la carta d'identità scaduta) rischia il carcere o la detenzione nei ctp(centri di permanenza temporanea) fino a due mesi in condizioni di campo di concentramento. Ha distrutto il sistema sanitario. Ha agevolato l'abusivismo, ha, con la riforma giudiziaria bloccato processi per mafia!
Quando si organizzò il G8 a Genova blindò la città con vere e proprie barriere e soffocò la protesta pacifica di migliaia di manifestanti con botte e torture. Attualmente grazie a questo episodio, diversi stati stranieri ci hanno trascinato in tribunale. Ha accordato a Bush il sostegno per la guerra in Iraq, che ora perfino gli americani considerano una catastrofe, e ha mandato a morire i nostri soldati per una guerra inutile. Ha distrutto la nostra posizione di equilibrio nel Mediterraneo, inimicandosi con una accesa politica filoisraeliana, gli arabi moderati. E' lui il primo colpevole della crisi dell'immondizia a Napoli, tolse lui la gestione dei rifiuti agli enti locali istituendo i commissari. Ha distrutto lo stato sociale. Con gli editti bulgari(Santoro, Biagi, Luttazzi) ha distrutto la libertà di stampa. E infine ha falsato il diritto di voto dei cittadini istituendo le liste elettorali compilate dalla direzione dei partiti, in maniera che i seggi fossero assegnati a deputati eletti senza una vera gara e campagna elettorale. Poi la notte delle elezioni dell'aprile 2005, mentre diceva che l'Unione aveva commesso brogli, pare, secondo un inchiesta del giornalista Deaglio, mai approfondita(chissà perchè) dalla magistratura, avrebbe trasformato con un software centinaia di migliaia schede bianche in voti a favore. Infatti fu lapidaria la frase"il risultato deve cambiare". Ed ora, neanche a farla apposta...vorrebbe votare con questa porcata di legge.
Di fronte a questo strapotere, questa potentissima predominanza di un solo uomo in tutto il sistema Italia, bisogna opporsi, mobilitarsi, partecipare e buttare all'aria qualunque progetto che possa, anche di striscio, far entrare ancora una volta Silvio Berlusconi nella vita politica della republica, perchè, l'opposto sarebbe il primo atto di un nuovo ventennio! Resistere Resistere Resistere!

mercoledì 23 gennaio 2008

60°Anniversario della Costituzione-Addio al "comandante Bulow", Arrigo Boldrini

Solo per oggi, vorremmo allontanarci dalla palude politico-affaristica italiana per toccare un argomento finalmente alto: il 6O° Anniversario della Costituzione Repubblicana.



Oggi il Capo dello Stato, il presidente Napolitano ha commemorato la nascita della carta costituzionale davanti al parlamento riunito in seduta comune.Oltre ai soliti appelli al dialogo, secondo me delegittimati dal comportamento arrogante e opportunista della destra eversiva che siede nei banchi di Montecitorio e a Palazzo Madama, il presidente si è soffermato nel ricordo di un grande italiano:
Arrigo Boldrini, detto il "comandante Bulow", deceduto, scherzo crudele del destino proprio alla vigilia di questa ricorrenza storica. Il comandante Bulow, infatti, è stato un eroe nazionale, un comandante partigiano, decorato dagli inglesi con la medaglia d'oro al valor militare.E di questa Costituzione, tanto vituperata, ma che racchiude in sè i modelli perfetti della democrazia, Boldrini fu un redattore. Padre costituente, comunista, fu compagno di battaglia di Zaccagnini, detto in codice Tommaso Moro. Parliamo di persone lontane anni luce da quest'italietta da quattro soldi, legata al proprio tornaconto, incolta, intollerante e razzista, l'opposto di quello spirito di comunità di valori(quelli sì condivisi) tra laici e cattolici, alla ricerca e in lotta per un bene inprescindibile dall'uomo, la libertà. Non a caso, un giorno, un altro eroe, Sandro Pertini, ebbe a dire, che il suo socialismo era un socialismo intriso di giustizia sociale e libertà. Libertà, intesa in tutte le forme di affrancamento di ogni genere di tirannia, quella dei regimi, dei padroni, delle multinazionali. Perchè, continuava l'amato presidente ligure:"se un uomo è libero, ma oppresso dalla povertà, umiliato dai debiti, non è davvero libero" può sembrare banale, lapalissiano, ma stiamo parlando nel 2008 e le morti sul lavoro sono diventate una strage, Confindustria e i suoi sodali demonizzano i sindacati e i lavoratori a progetto aumentano in maniera spaventosa, la tutela del lavoro diventa insostenibile. La povertà di una buona parte di famiglie è un dato di fatto. Ecco allora la drammatica attualità del messaggio dei combattenti per la libertà, i partigiani, che hanno posto come loro primo obiettivo la libertà dalla tirannide perchè senza questa, non potevano discenderne le altre. Quindi i cittadini e le istituzioni repubblicane, nel giorno dell'anniversario della Costituzione, devono essere autocritiche nelle numerose deroghe concesse ai teatrini, agli affarucci, alle raccomandazioni e ai cambi di schieramento vari. Rinnegare il proprio passato è rinnegare sè stessi, il proprio sangue, e anche il sangue di coloro, che come Boldrini, Pertini e tantissimi altri nomi illustri della Repubblica, combatterono contro i nazisti e sacrificarono la loro vita(ci pensino Veltroni, Fassino, D'Alema, Mussi, Angius, anche Diliberto, Bertinotti e Giordano)

martedì 22 gennaio 2008

Mastella dopo essersi dimesso, esce dalla maggioranza.

Molti avevavano avvertito Prodi, che, questa volta, il colpo basso al governo sarbbe venuto dal centro. Non dalla sinistra. Ma da quel centro sempre più democristiano della politica nostrana. Mastella però, adducendo come scusa la mancata solidarietà della maggioranza per le sue vicende legali, solidarietà che doveva prendere forma in una mozione di assoluzione preventiva nei suoi riguardi e in quelli della moglie, ha prima assicurato l'appoggio esterno e poi è uscito dalla maggioranza, aprendo la crisi di governo. Bene ha fatto la maggioranza a non cedere ai ricatti dell'uomo di Ceppaloni, che gestisce la cosa pubblica come un feudo personale...Ricordate il filmato delle "Iene", in cui il De Mita del Sannio, riceveva a casa vassalli e valvassori? Qualcuno mostrava l'orologio regalato dal "compare" Mastella, qualcun altro dichiarava apertamente di aver promesso il voto in cambio di una sistemazione da qualche parte. E continuando in questo stile da signorotto di campagna che ha in dispregio anche la forma istituzionale, si è negato al telefono per due giorni, chiudendo così anche ad una remota possibilità da dare a Prodi sulla famosa mozione di solidarietà. Discutendone avrebbero potuto trovare un compromesso per redigerla. Ma Mastella ha preferito giocare, al solito suo, sporco. Prodi non dimenticherà l'affare dei "Francesco Marini": scrivere Francesco invece di "Franco" Marini, candidato alla presidenza del Senato, fu un avvertimento del futuro ministro di Grazia e Giustizia, per ottenere la poltrona. Certo non ci stupiremmo se adesso la rivendicasse da Berlusconi.
A proposito, lo psiconano di Arcore, quello che diamo sempre per morto e che risorge sempre, ora, se si va alle elezioni ha tutto da guadagnare con questa boiata di legge elettorale. Tanto lui se vince, anche di due senatori e mezzo, non si farà infinocchiare, come la sinistra, dalle chiacchiere. Nessuno gli menerà la storia dei senatori a vita, ci potete giurare! Lui, se vince, se ne straimpipa delle stronzate tipo "il governo va avanti con i senatori a vita" lui governerebbe,male, ma governerebbe. Lui, se avesse concluso il contratto delle tute blu in maniera vantaggiosa per le parti, ad esempio, andrebbe undici volte su dieci da Vespa, tanto figurarsi, il tipo gli aveva promesso di nominarlo ogni volta che ce ne fosse stato bisogno!
Poi, saremmo complottisti, ma la faccenda Mastella fa parte, dal nostro punto di vista, di un piano che si sta attuando per mandare via Prodi, nemico in egual misura, del cavaliere nero e di Veltroni che già sta con una chiappa sulla poltrona di palazzo Chigi, con la benedizione del papa cui ha già assicurato sottomissione indefinita.

lunedì 21 gennaio 2008

Bagnasco critica l'Italia

Da questo post in poi, quando l'argomento, come oggi è la Chiesa e l'ingerenza di quest'ultima nella politica e nell'amministrazione dello Stato, non includerò immagini di ecclesiastici vari, per non dar loro ulteriore spazio e pubblicità, in un paese dove ormai il papa è l'editorialista dei tg e dei quotidiani.
Di fatto, l'Italia è gestita dal Vaticano. Siamo l'equivalente occidentale dell'Iran, dove, per definizione si è in un regime teocratico. I giornali, le televisioni, gli opinionisti e servi vari del Vaticano, continuano giustamente a dare spazio ai catto-fascisti d'oltretevere, ma senza che un deciso, vero, scientifico contraddittorio gli sia contrapposto. Così i gendarmi dei credenti, i nuovi sanfedisti, maciullano i diritti delle persone nelle loro argomentazioni medievali e con i loro attegiamenti vittimisti. Ieri abbiamo assistito a Piazza San Pietro al raduno di quelli che dovevano essere i sostenitori del papa, roba da guelfi e ghibellini, se in mezzo ai ghibellini, se in mezzo ai ghibellini, non si fossero presentati Andreotti, Casini(già portaborse del plurinquisito Forlani e divorziato, quindi in peccato mortale secondo la Chiesa), La Russa e fascisti di Forza Nuova. Oddio, il papa deve essere un po' imbarazato ad essere sostenuto da costoro e non da San Francesco...
Ma veniamo ad oggi 20 gennaio 2008, Bagnasco, presidente della C.E.I., invece di pensare alle numerose questioni, che affollano(supponiamo, perchè se così non fosse sarebbe triste) l'agenda del responsabile del consesso dei vescovi italiani, ha criticato l'Italia, definendolo un paese sfilacciato. Non si è lasciato sfuggire l'occasione per dire che secondo lui è stato il governo ad aizzare gli studenti e i professori contro l'ingresso del povero papa alla Sapienza. Questo si che sarebbe un fatto rivoluzionario!!! Prodi che si è quasi messo in ginocchio davanti al romano pontefice, Napolitano che ha mandato una lettera di scuse(di cosa dovesse scusarsi un Capo dello Stato verso un altro Capo di Stato, non lo sappiamo) e ministri vari che si sono lacerati le vesti per quello che secondo loro, sarebbe stata un'offesa di lesa maestà, avrebbero sobillato la folla contro il vecchio e indifeso vescovo di Roma! Sarebbe una farsa, se non si trattasse di una vera, grande tragedia di questo paese, che non riuscendo a trovare una classe dirigente degna di questo nome, si fa strumentalizzare dai politicanti che, pur di restare ancorati alle loro poltrone, in una sorta di reazione uguale e contraria all'azione politica del papa che altro non fa che cercare di restare a galla, cerca in tutti i modi di inimicarsi i potenti numerari dell'Opus Dei, e i forti gruppi di pressione cattolica.

mercoledì 16 gennaio 2008

Mastella indagato, la moglie agli arresti e... insultano i giudici


Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtа и una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi piщ recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginitа antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Cittа Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocitа fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perchй sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciт che succede, di conoscere tutto ciт che se ne scrive, di immaginare tutto ciт che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica lа dove sembrano regnare l'arbitrarietа, la follia e il mistero.(Pier Paolo Pasolini - Corriere della Sera 14 novembre 1974)


La notizia del giorno è Mastella indagato e la moglie agli arresti domiciliari.
Mi sembra giusto non entrare nel merito delle accuse, c'è una magistratura che indagherà e appurerà la fondatezza o meno delle notizie di reato.
Il fatto assurdo in questo paese che assomiglia sempre più all'Italia degli anni Ottanta dominata dalla questione immorale è che la politica è parte attiva ormai di un'ingranaggio capitalista. Una volta, le multinazionali sceglievano i propri referenti politici, ora questi ultimi sono diretta espressione di quel mondo(vedi Berlusconi e Bush) o giocano in finanza in combutta con esso. Quando un magistrato, solo perchè fa il suo mestiere, esattamente come lo spazzino fa il suo pulendo le strade, indaga i politici, questi ormai paghi della lezione dello psiconano, gridano al complotto o alla campagna diffamatoria alimentata dall'odio. L'odio e l'invidia, l'amore, il sesso torbido ed altre categorie "beautifuliane" muovono i ragionamenti di questi politicanti d'assalto. Nessuno che ammetta, anche lontanamente, che se un magistrto apre un fascicolo su qualcuno, forse questo qualcuno, qualcosa l'avrà pur fatta! Niente! ormai il vittimismo, Papa Ratzinger fa scuola, è un arma politica. Oggi Mastella davanti alla Camera dei Deputati dichiarava che tra l'amore e la politica sceglie l'amore. L'indegno spettacolo dell'intero parlamento che considera i giudici rei di alto tradimento avremmo voluto che ci fosse risparmiata. Invece no, come direbbe il simpatico Lucarelli, l'ex portaborse di Forlani,(solo per rinfrescare la memoria ai lettori) Pierferdinando Casini affermava che siamo in pieno pericolo democratico. La Lega, dal canto suo, invitava il ministro ad unirsi nella battaglia contro quei delinquenti dei giudici: bisognava secondo loro, lasciare intatta la vergognosa riforma della giustizia che porta il nome dell'ingegner Castelli. Una riforma, che, nei fatti, avrebbe visto i pubblici ministeri sottoposti all'esecutivo. E tutti, da destra e sinistra erano solidali col ministro, che, secondo noi, per calcolo politico, ha rassegnato le dimissioni a Prodi, sapendo benissimo che il "semaforo" Prodi, avrebbe respinto la decisione, e commettendo una grave scorrettezza istituzionale, visto che la Costituzione assegna al Capo dello Stato, il potere di nomina dei ministri, e di consguenza, le dimissioni andavano presentate a Napolitano.
Mai ci saremmo aspettati che il governo di quel centrosinistra che ha sempre criticato le intimidazioni mafiose dell'amico dello stalliere Mangano ai magistrati(Berlusconi ndr) si potesse inserire sullo stesso filone culturale antropologico dello psiconano, quello, che per intenderci, disse che i magistrati sono antropologicamente diversi e pazzi per fare un mestiere del genere.
Mai ci saremmo aspettati che il capo del Governo avesse potuto respingere, le dimissioni di Mastella, seppur come atto dovuto, perchè, così, di fatto, si accoda ai suoi colleghi che hanno massacrato l'onorabilità dei giudici. E pare che a questa continua aggressione i cittadini si stiano abituando e l'opinione pubblica, grazie ai rappresentati (moltissimi inquisiti e condannati da questi giudici impuniti) del popolo, si stiano disaffezionando ai servitori dello stato, agli assassinati dalla mafia come Falcone e Borsellino. Il governo e l'opposizione, le alte cariche dello Stato si sono unite in una alleanza perversa contro la magistratura solo per difendere, a questo punto, interessi che forse reputano più importanti della cosa pubblica, interessi molto più grandi della loro stessa autorità e che, per un motivo o per un altro li tengono sotto scacco. E di quest' intreccio sordido di affari e politica, ne fanno le spese l'onorabilità e il rispetto dell'unico potere garante della Costituzione e dell'equilibrio dei poteri, la magistratura, che già tanto sangue ha versato per onorare questo paese depredato e mutilato dalla delinquenza e da amministratori poco degni dei propri amministrati.

martedì 15 gennaio 2008

Sapienza - Papa Atto II:la tragedia si trasforma in farsa!

Il papa ha deciso di non presentarsi alla Sapienza. A questo punto è lui che rifiuta il dialogo o che per paura di offese a quella che ancora considera "la sua sacra" persona, ha abbandonato il campo a quegli eversori e teerroristi rappresentati dai professori unversitari. E in Italia, Napolitano in testa, si è scatenata una ridda di mea culpa. Ma quale stato che possa per sua stessa peculiarità definirsi tale, sarebbe ricorso a lettere di scuse o ad altre forme di contrizione verso un qualsivoglia capo religioso? In un altro paese, non nel nostro, che da oggi è di fatto vassallo del Vaticano, il presidente della Repubblica avrebbe considerata la protesta dei professori un normale diritto esercitato da un cittadino, diritto tutelato dalla Costituzione, invece il nostro Napolitano si è cosparso il capo di cenere, senza aspettare, eventualmente una formale richiesta da parte delle autorità ecclesiastiche. Prodi che, dimenticando la lezione laica di un grande credente e statista quale De Gasperi, che mai chinò la testa di fronte alle richieste del Vaticano, ha espresso solidarietà al pontefice romano, che da parte sua sta attuando una forma di vittimismo aggressiva mai vista da quando c'è la Repubblica! I partiti della maggioranza e dell'opposizione fanno a gara a genuflettersi. Per cui, bisogna prendere atto, una buona volta e per sempre che se il diritto di critica,nel nostro paese non è più garantito, men che meno potrà essere adoperato contro Santa Madre Chiesa!
Solo però per riflettere ecco i nomi di quelli che si sono strappate e vesti per la civilissima contestazione dei professori della Sapienza, in modo che i lettori cattolici, militanti e non sappiano da che specie di credenti sono aizzati contro persone che, ripeto, esercitano un fondamentale diritto garantito dalla costituzione




GIULIANO FERRARA:

attualmente si definisce ateo devoto(un ossimoro visto che devoto deriva radice divus = dio, quindi letteralmente significherebbe ateo di dio)
ricordiamo che il sig. Ferrara è stato tesserato del PCI, iscritto al PSI di Craxi ed ora toccato dalla grazia, non si sa se di Berlusconi o di Dio, appoggia le politiche reazionarie ed ultraconservatrici di Benedetto XVI in materia di aborto e di famiglia, quando si dice la coerenza.






SILVIO BERLUSCONI :

amico di Craxi, ha più figli da diverse mogli, divorziato diverse volte, appoggia la politica dei cattolici ultraconservatori, in materia di fede e scienza e di famiglia, anche lui in quanto a coerenza...a proposito: non ha mai smentito di appartenere alla loggia massonica p2 e pare che ancora non sia stata ritirata la scomunica della lungimirante Chiesa cattolica a chi è iscritto alla massoneria.




GIORGIO NAPOLITANO:

Iscritto al PCI, militante nei Ds fino a prima della elezione a Capo dello Stato.



WALTER VELTRONI:

dirigente del PCI da quando aveva i calzoni corti, si è atteggiato democratico di stile americano ma ha confuso "democratici" con "democristiani".

Non mi risulta, almeno per ora,che costoro abbiano giurato fedeltà allo Stato Vaticano.