sabato 16 febbraio 2008

Aborto, a Napoli operazione repressiva della polizia


A Napoli qualcuno ha giocato con la vita. Non la vita di un feto malato, ma quella di una donna sofferente per la sua gravidanza dagli esiti disastrosi, se non fosse intervenuta in suo soccorso la legge 194, demonizzata dalla Chiesa e da... Giuliano Ferrara(l'ateo devoto, ossimoro vivente di tutti i tempi), trasformista d'annata, nella sua ultima riuscita performance d'avanspettacolo. L'obeso fregoli della politica ora veste i panni del difensore della vita, ma per lui la vita è sacra solo se trattasi di feti indifesi, la vita degli afghani bombardati dall'occidente, che per difendere la democrazia uccide, non è vita. Oppure la vita dei soldati morti per difendere l'interesse degli americani petrolieri non è vita! la vita dei bambini che muoiono di fame non è vita! la vita dei condannati a morte non è vita. E' ovvio che il feto sviluppato fino al punto in cui lo era quello espulso dalla paziente del Policlinico di Napoli è vita, ma è vita sopratutto quello della donna messa di fronte al baratro di un figlio gravemente malato, che avrebbe potuto avere gravi ripercussioni sulla psiche della madre. Ma questa campagna elettorale, che per quanto riguarda altro pare(pare ripeto) pacata nei toni, per quelli che anche per quei fior di progressisti del partito democratico, definiti temi eticamente sensibili, ha fatto già una vittima. O meglio, due, una nella persona della povera paziente aggredita mentre si risvegliava dall'anestesia, e l'altra è l'anima laica del pd, che tranne nel caso della meritoria posizione del ministro Turco, e (bisogna dirlo) perfino della teodem Binetti, non ha colto l'occasione per aprire un discorso serio sull'intromissione pesante e violenta della Chiesa non solo nella politica, ma nella vita delle persone. L'antica vocazione misogina di una parte preponderante delle autorità vaticane tarda a morire perchè alligna ancora nelle ideologie dei partiti centristi per calcolo o per convinzione.
Una voce di dissenso di forte espressione civile è derivata ancora una volta delle donne italiane, che in migliaia i giorni scorsi hanno manifestato contro i vari revisionismi delle battaglie sui diritti civili come l'aborto. Due sono state le anime delle rivolte del Sessantotto, gli studenti e le donne e allora la speranza, visto la sparuta presenza di giovani alle manifestazioni, deve volgere l'attenzione ancora una volta a loro, affinchè si mettano a capo di una rivolta civile e culturale che tolga la mano inanellata dei vescovi dai corpi, dalle vite e dal sesso della gente libera di questo paese.

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